La plastica è un materiale molto flessibile utilizzato in molteplici settori ma dannoso per l'ambiente in tutte le fasi del suo ciclo di vita (dalla produzione fino allo smaltimento) pertanto la comunità scientifica sta cercando già da qualche tempo di realizzare forme più eco-compatibili di tale materiale.
Un gruppo di ricercatori della Yale University, USA ha recentemente progettato una bioplastica ad alta resistenza meccanica completamente biodegradabile nell'arco di tre mesi. Gli scienziati hanno utilizzato come base per la nuova bioplastica gli scarti del legno (principalmente segatura).
Immagine - Gli scienziati hanno utilizzato prodotti di scarto di una segheria per produrre una bioplastica ecocompatibile. Nell'immagine a fianco segatura di legno. Photo Credits: Przykuta, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons.
Per realizzare bioplastiche più rispettose dell'ambiente gli scienziati hanno utilizzato come base di partenza diversi tipi di biomassa tra cui gusci d'uovo, piante e persino gli scarti della produzione di tequila.
Tali materiali rendono possibile la realizzazione di bioplastica che è rispettosa dell'ambiente sia nella fase di produzione sia nella fase di smaltimento, non è necessario infatti attendere secoli per la sua degradazione come accade con le plastiche convenzionali a base di petrolio.
Il materiale di partenza per realizzare la bioplastica
Il team di ricercatori di Yale ha iniziato partendo con i trucioli di legno (un tipico prodotto di scarto delle segherie) e ha utilizzato un solvente biodegradabile per trasformare tale segatura in un impasto di polimeri organici e cellulosa con legami a idrogeno a livello nanometrico. Questo fluido è stato quindi immesso in degli stampi realizzando così bioplastica, che il team ha confrontato con la plastica convenzionale.
Gli esperimenti hanno comportato l'interramento di fogli di bioplastica nel suolo per valutarne i tempi di decomposizione, dopo due settimane si è avuta la rottura di tali fogli e dopo tre mesi si è arrivati alla loro degradazione completa. La bioplastica così realizzata presenta anche un'elevata resistenza meccanica, stabilità a contatto con i liquidi (può essere utilizzata quindi per realizzare contenitori per liquidi), buona stabilità termica e resistenza alla luce UV (ultravioletta).
«Molte persone hanno cercato di sviluppare questo tipo di polimeri, ma i fili che sono alla base della struttura di tali bioplastiche non sono abbastanza resistenti, pertanto le plastiche che usiamo attualmente realizzate impiegando principalmente combustibili fossili non possono essere rimpiazzate», scrive il dott. Yuan Yao. «Abbiamo sviluppato un processo di produzione semplice e diretto per produrre plastica a base di biomassa del legno, che offre una buona resistenza meccanica».
Bioplastica reversibile
Oltre a degradarsi in tempi rapidi, la bioplastica può anche essere riportata alla sua forma fluida originaria, ciò consente di recuperare e riutilizzare il solvente.
«Questo, per me, è ciò che rende davvero buona questa plastica: è riciclabile oppure biodegradabile», scrive Yao. Sono stati ridotti al minimo tutti i materiali e i rifiuti che vengono immessi in natura prosegue il ricercatore.
Diversi usi per la nuova bioplastica
Il team immagina una serie di usi per questa nuova bioplastica, potrebbe essere modellata per produrre una pellicola che serva per realizzare sacchetti e imballaggi o per realizzare prodotti per l'edilizia e l'industria automobilistica.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature Sustainability.