Cancro e mutazioni genetiche:ecco i danni provocati da cocaina ed ecstasy


    Agiscono sul Dna, provocandone delle mutazioni, e il loro utilizzo aumenta il rischio di cancro. Sono l'ecstasy e la cocaina, le droghe più diffuse tra giovani e atleti. E' la sensazionale scoperta dei ricercatori dell'Ibba – Cnr di Pisa dopo uno studio, unico al mondo, durato oltre tre anni

    Cosa è la cocaina

    La Cocaina è un alcaloide estratto dalle foglie di coca. E' un metilbenzoilecgonina, isolato nel 1860 da Niemann. Si presenta sotto forma di sostanza bianca, cristallina, amara, poco solubile in acqua fredda ma molto solubile nell'alcol ed in altri solventi organici.

    La sua azione farmacologica era nota agli abitanti del Perù, che hanno sempre avuto l'abitudine di masticare foglie di coca contro la stanchezza, la fame, gli effetti dell'altitudine. La cocaina è stata sostituita dalla novocaina, sostanza sintetica meno attiva della cocaina e molto meno tossica.

    Tuttavia la sostanza produce forte dipendenza ed assuefazione, non proprio abitudine, ma alla lunga il fisico si logora. La cocaina ha un'azione diretta sulle fibre nervose, specie dolorifiche e per questo è stata molto utilizzata in farmacologia ed in chirurgia per piccoli interventi oftalmologici e stomatologici.

    L'uso del farmaco a scopo voluttuario si è diffuso negli anni della prima guerra mondiale. Assunta per via nasale ha una spiccata azione sul sistema nervoso centrale: provoca eccitamento, euforia, senso di benessere, prontezza di riflessi ed ideazione nonché loquacità.

    L'effetto è di breve durata ed è seguito da forte stanchezza e depressione. E' stata classificata come stupefacente, gruppo I. La tossicomania, causata da assunzione abituale di cocaina, in genere sotto forma di cloridrato per via nasale, provoca una reazione chimica cerebrale caratterizzata da forme maniacali e depressive, per fronteggiare le quali il soggetto tossicomane è costretto ad assumere una nuova dose della sostanza.

    E poichè dà assuefazione, le dosi devono necessariamente essere via via crescenti. L'intossicazione da dosi elevate, determina uno stato confusionale, allucinazioni sensoriali, delirio di grandezza. Coesistono alterazioni della mucosa nasale, tremori, tachicardia, alterazioni dell'istinto sessuale.

    La brusca sospensione del farmaco, in genere, non determina fenomeni di astinenza.

    Oggi, uno studio del Cnr di Pisa ha evidenziato invece una marcata pericolosità della sostanza, fino a ieri creduta non eccessivamente nociva.

    Dal comunicato stampa si legge che: l'ecstasy e la cocaina, ovvero le droghe più diffuse e consumate soprattutto dai giovani e dagli sportivi, specie del settore amatoriale, oltre a essere tossiche e creare dipendenza agiscono direttamente a livello del Dna trasformandolo e provocandone delle mutazioni.

    A scoprire la genotossicità di queste droghe sono stati i ricercatori del reparto di Mutagenesi e differenziamento della sezione di Pisa dell'Ibba - Cnr, Istituto di biologia e biotecnologia agraria del Consiglio nazionale delle ricerche. Lo studio, durato oltre tre anni e oggetto delle tesi di laurea di Dinuccio Dinucci e Giuseppe Mauceli, è stato realizzato in collaborazione con Mario Giusiani, tossicologo dell'Istituto di medicina legale dell'Università di Pisa.

    Giusiani, oltre a fornire il materiale per gli esperimenti, si è occupato della caratterizzazione chimico-analitica. "La cocaina e l'ecstasy si sono rivelate più pericolose di quanto sapevamo", sottolinea Giorgio Bronzetti, responsabile scientifico del reparto dell'Ibba - Cnr. "Queste droghe, infatti, oltre a tutti gli aspetti tossicologici, aggrediscono il Dna provocandone delle mutazioni, cioè alterando il materiale ereditario.

    Ciò solleva molte preoccupazioni sugli effetti che si possono avere nelle generazioni future. Inoltre", continua Bronzetti, "se consideriamo la stretta relazione tra mutagenesi e cancerogenesi, si può affermare che tali droghe possono essere causa di neoplasie". In base ai risultati ottenuti su sistemi submammiferi, i ricercatori dell'area San Cataldo di Pisa hanno inoltre dimostrato la stretta dipendenza che esiste tra dose ed effetto.

    In altre parole, l'assunzione prolungata nel tempo aumenta il danno a livello del Dna. Un pericolo questo sottovalutato dai consumatori di droghe e dai tanti atleti impegnati in sport che, necessitando di una prolungata resistenza, utilizzano dopanti contenenti cocaina.

    Sitografia

    CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche www.cnr.it