Colpo di fulmine o … colpo di naso? L'identificazione di recettori per i feromoni nell'epitelio olfattivo porta una nuova evidenza a favore della comunicazione chimica nell'uomo.
Immaginiamo per un attimo di prepararci ad un appuntamento con un potenziale partner: bagnoschiuma, shampoo, eau de toilette o dopobarba, tutto aromatizzato con le essenze più alla moda…
Per ragioni culturali ci siamo abituati a coprire l'odore della nostra pelle utilizzando saponi e profumi. E se avessimo sbagliato tutto?
Molti animali, ed in particolare i roditori, basano gran parte del loro comportamento riproduttivo su speciali segnali chimici, i cosiddetti feromoni.
Una volta rilasciate nell'ambiente, attraverso le urine o le secrezioni ghiandolari, queste sostanze volatili raggiungono altri individui della stessa specie, segnalando la disponibilità all'accoppiamento, consolidando i legami tra la madre e la cucciolata e regolando i rapporti sociali all'interno del gruppo.
I feromoni vengono rilevati da un apparato sensoriale specifico, il sistema vomero-nasale, costituito da un organo periferico situato alla base del setto nasale, dal nervo omonimo e da un centro nervoso, il bulbo nasale accessorio.
Occorre precisare che il sistema vomero nasale (VNS, vomeronasal system) è completamente separato ed indipendente da quello olfattivo principale (MOS, main olfactory system).
Quest'ultimo viene stimolato da una distinta classe di sostanze volatili denominate odoranti.
Il sistema vomeronasale, presente in molti rettili (esclusi i coccodrilli) e nei mammiferi (con l'eccezione dei cetacei e di alcuni primati), è invece assente nei pesci e negli uccelli, che pure possiedono un sistema olfattivo principale.
L'organo vomeronasale fu osservato negli animali dallo scienziato danese Ludwig Lewin Jacobson(1783- 1843) nel diciannovesimo secolo ma la prima identificazione di questa struttura viene generalmente attribuita all'anatomista olandese Frederik Ruysch(1638-1731), che lo descrisse nel 1703 in un soldato ferito al volto.
Nonostante sia stato originariamente identificato proprio nell'uomo, è opinione diffusa che l'organo vomeronasale nella nostra specie sia soltanto un residuo vestigiale, tanto che viene sistematicamente rimosso durante le operazioni di plastica al setto nasale.
Alcuni studiosi sostengono tuttavia che anche alcuni aspetti del comportamento umano, ed in particolare la scelta del partner, possano essere regolati dai feromoni.
Si tratterebbe in parole povere di dare una base scientifica ai colpi di fulmine, a quelle attrazioni fisiche che scoccano repentinamente senza un'apparente base razionale.
A partire dagli anni '80 sono state effettivamente presentate diverse evidenze comportamentali a favore dell'ipotesi della comunicazione chimica nell'uomo, ed in particolare la sincronizzazione dei cicli mestruali in gruppi di donne attraverso preparati ottenuti dalle secrezioni ascellari femminili.
Successivamente si è dimostrato che l'inalazione di alcune sostanze di natura steroidea presenti nel secreto ascellare può modificare vari parametri fisiologici tra cui la pressione sanguigna e la frequenza del battito cardiaco.
A queste sostanze, la principale delle quali è l'Androstadienone, è stato dato il nome di vomeroferine.
E' facile intuire quale possa essere l'interesse dell'industria profumiera per un prodotto in grado di conferire un irresistibile sex-appeal al suo acquirente: una ricerca nel web ci può facilmente dare conto del fiorente mercato che si è sviluppato attorno a questi putativi feromoni umani.
Vari studi hanno in effetti dimostrato che nell'uomo l'odore ascellare è sufficientemente diversificato dal punto di vista chimico da consentire la discriminazione tra vari individui, così come accade nel topo.
Ad esempio le madri sono in grado di identificare il loro neonato dall'odore degli indumenti.
Simmetricamente, i neonati riconoscono e preferiscono il seno o un tampone ascellare della propria madre a quello di altre donne.
Peraltro, qualsiasi donna abbia vissuto l'esperienza dell'allattamento naturale sa bene come l'utilizzo di prodotti profumati possa drammaticamente innescare il rifiuto da parte del neonato di attaccarsi al seno.
Particolarmente intrigante è il dato sperimentale secondo cui le donne, basandosi sull'odore, tendono a preferire uomini caratterizzati da un sistema di istocompatibilità molto diverso dal loro.
Il sistema di istocompatibilità è una sorta di 'carta d'indentità ' presente sulla superficie delle nostre cellule che ci consente di differenziarle da quelle estranee e che è alla base del rigetto nei trapianti d'organo.
Questo tipo di preferenza avrebbe un vantaggio riproduttivo poiché garantirebbe una elevata variabilità genetica nella prole.
Attenzione però: il criterio di scelta viene sovvertito se la donna sta assumendo contraccettivi orali.
Ad ogni modo, al di là di queste evidenze sperimentali, la principale difficoltà nel sostenere il ruolo dei feromoni nell'uomo risiede nella mancanza nel nostro organismo dei correlati anatomici del sistema vomeronasale.
Nell'uomo la presenza di un nervo specifico che porti le informazioni al cervello è a dir poco incerta e non è mai stato possibile identificare nel sistema nervoso centrale della nostra specie un analogo del bulbo olfattivo accessorio, benché questa struttura siano stata descritta negli embrioni umani da vari anatomisti di inizio secolo.
Inoltre bisogna considerare che risulta difficile accettare che una risposta biologica possa in qualche modo prevalere sulla volizione.
Ora però una nuova evidenza mette in difficoltà gli scettici.
Linda Buck, la stessa ricercatrice che ha ricevuto nel 2004 il Nobel per la medicina per la scoperta dei recettori per gli odoranti, ha individuato una nuova classe di recettori nell'epitelio olfattivo del topo.
Questi recettori, denominati TAAR (trace ammino-associated receptors) riconoscono sostanze azotate presenti nelle urine murine e coinvolte in segnali sociali.
Geni analoghi sono stati identificati nell'uomo e nei pesci, dimostrando una notevole conservazione nel corso dell'evoluzione.
L'evidenza che nel topo alcune risposte a feromoni sono mediate dal sistema olfattivo principale eliminerebbe i problemi legati all'assenza dell'organo vomeronasale nell'uomo. Peraltro già nel 2002, era stata dimostrata l'espressione di geni per i feromoni nell'epitelio olfattivo.
Se i nuovi recettori individuati nell'epitelio olfattivo principale si dimostreranno essere effettivamente recettori per i feromoni ogni discussione sulla presenza di un organo vomeronasale funzionale nell'uomo diventerà superflua.
Gli scienziati invitano tuttavia alla prudenza, poiché mancano ancora alcuni esperimenti chiave.
Sarà necessario 'costruire' con le tecniche dell' ingegneria genetica topi specificatamente deficitari per i geni in questione, i cosiddetti animali knock - out , e verificare in essi un qualche tipo di alterazione comportamentale.
Il passo successivo sarà quello identificare nelle urine e nelle secrezioni umane sostanze che si possono legare a questi recettori.
Sarebbe inoltre di grande interesse individuare dei soggetti umani con alterazioni congenite di questi geni per poi verificarne il profilo comportamentale.
Rimaniamo quindi in attesa di queste conferme ma nel frattempo facciamo attenzione: l'amore è cieco ma … gli odori li sente benissimo!
Bibliografia
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Sitografia
Tim Jacob Smell Research Laboratory www.cf.ac.uk/biosi/staff/jacob
Linda B. Buck - Autobiography http://nobelprize.org/nobel_prizes/medicine/laureates/2004/buck-autobio.html
Human Pheromone Project - Natural Attraction www.naturalattraction.com
Pheromone Fragrance and Libido Supplements www.attractromance.com