Le api riconoscono il volto umano?


    [14/12/2005] Nuovi esperimenti da parte di ricercatori inglesi ed italiani gettano una luce nuova sulla possibilità da parte delle api mellifere di riconoscere il volto umano.

    Le api mellifere sono in grado di riconoscere un volto umano.

    E' quanto sostiene uno studio condotto da Adrien Dyer, dell'Università di Cambridge, e pubblicato sul Journal of Experimental Biology dello scorso 2 dicembre.

    apis mellifera

    Immagine - 1 - Ape mellifera © Wikipedia

    Il riconoscimento dei volti

    Il riconoscimento dei volti è un'operazione che il cervello umano compie abitualmente, ma che richiede una dinamica complessa.

    Questo almeno era ciò che si pensava prima dell'esperimento di Dyer.

    L’esperimento di Adrien Dyer

    Nel corso del suo studio, le api sono state poste in prossimità di diverse foto di volti umani.

    Ogni qualvolta si avvicinavano ad una determinata foto, seppur spostata in varie direzioni, venivano ricompensate con un liquido zuccheroso.

    Successivamente, quando la ricompensa non è stata più elargita, le api hanno continuato ad avvicinarsi alla foto prescelta con una percentuale del 90%.

    L’area del cervello dedicata al riconoscimento dei volti si trova nella corteccia cerebrale.

    Oggi crediamo che al riconoscimento dei volti nel cervello umano sia deputata una particolare area, il giro fusiforme, che si trova nella corteccia cerebrale.

    Le api non hanno corteccia cerebrale.

    Le api sono sprovviste di corteccia cerebrale, e oltretutto dispongono dello 0,01% dei neuroni umani.

    Obiettivi dell’esperimento Dyer

    Dyer vuol quindi dimostrare che il riconoscimento dei volti non è un compito così complesso e specifico come finora si crede.

    Il contributo indiretto di due ricercatori italiani

    Lo studio "Influenze genetiche ed ambientali sulle preferenze per i volti: quanto ne sappiamo?" dei ricercatori dott.ssa Francesca Acerra e dott. Stefano Ghirlanda sembra poter in parte sostenere l'ipotesi di Dyer.

    Importanti conclusioni dello studio Acerra-Ghirlanda.

    Studiando il riconoscimento dei volti da parte dei neonati, e le preferenze sessuali da parte degli adulti, sono giunti a due importanti conclusioni.

    Anzitutto, il cervello umano impara a riconoscere i volti grazie a meccanismi frutto di una coevoluzione della maturazione cerebrale e dell'esperienza visiva.

    Questo significa che una capacità innata, di origine genetica, si combina sempre e inevitabilmente con gli stimoli esperienziali, anche a livello neonatale.

    La seconda conclusione dello studio di Acerra e Ghirlanda è che il riconoscimento dei volti pertiene a più aree distinte, che devono essere tutte collegate.

    Il riconoscimento dei volti è aspecifico

    Il compito di riconoscere i volti è quindi aspecifico, e proprio questo potrebbe renderlo possibile anche alle api.

    In fondo, che le api possano compiere un'operazione ardua come quella di riconoscere e ricordare un volto umano, non dovrebbe stupire troppo.

    Ma le straordinarie capacità delle api non finiscono qui.

    Posseggono persino un linguaggio vero e proprio.

    Possedere un linguaggio non significa semplicemente espressione e comunicazione, ma anche e soprattutto possedere una grammatica che ne detti le linee guida.

    Mentre altri animali comunicano con versi privi di una grammatica, le api hanno costruito un linguaggio basato sulla danza di avvicinamento all'alveare, attraverso la quale comunicano con grande precisione le direzione e la distanza da compiere per giungere ad esso.

    Persino la strategia del loro sistema visivo è simile a quella umana.

    Conclusioni

    Non è quindi facile provare che sia il riconoscimento dei volti ad esser un compito non complesso, piuttosto che siano le api ad esser una specie con capacità straordinarie.

    Sitografia

    The Journal of Experimental Biology http://jeb.biologists.org

    The Journal of Experimental Biology 208, 4709-4714 Published by The Company of Biologists 2005 doi:10.1242/jeb.01929 Honeybee (Apis mellifera) vision can discriminate between and recognise images of human faces http://chittkalab.sbcs.qmul.ac.uk/2005/dyer_et_al_05_JEB.pdf

    http://jeb.biologists.org/cgi/content/full/208/24/4709

    Cambridge University www.cam.ac.uk

    PNAS - Proceedings for the National Academy of Science www.pnas.org

    Bibliografia

    R. Beau Lotto, Martina Wicklein in Procedings of the National Academy of Sciences, 2005

    "Influenze genetiche ed ambientali sulle preferenze per i volti: quanto ne sappiamo?" - L'articolo della dott.ssa Francesca Acerra e del dott.Stefano Ghirlanda - circa 292Kb - PDF DOC acerra_ghirlanda2002.pdf