Nuovi traguardi per la cura dei tumori


    Nuove prospettive nella lotta contro i tumori con le ricerche cliniche e farmacologiche, in corso o già completate.

    Pur registrando ancor oggi oltre 270 mila nuovi casi annui e circa 160 mila decessi, non c'è dubbio che, in termini di sopravvivenza, la situazione è nettamente migliorata, per le scoperte scientifiche, le diagnosi sofisticate, precise e puntuali e un maggior ricorso alla pi๠attenta anticipazione diagnostica.

    Negli ultimi 30 anni la sopravvivenza a 5 e 10 anni dei pazienti affetti da neoplasie maligne è quasi raddoppiata, raggiungendo complessivamente il 60 per cento, grazie alla prevenzione, alla costante innovazione delle procedure chirurgiche radianti e dei trattamenti medici.

    La probabilità di guarigione o di sopravvivenza a lungo termine è per i linfomi quasi del 90 per cento, ma poco è stato ottenuto per i carcinomi polmonari, la cui sopravvivenza a 5 anni era del 6-7 per cento circa 30 anni fa ed ora è (pur raddoppiando) arrivata solo al 12-14 per cento.

    "Purtoppo ancor oggi - ha affermato il professor Francesco Schittulli, presidente della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori e direttore del Dipartimento Donna (presidio medico-chirurgico di prevenzione, anticipazione diagnostica, cura e riabilitazione dei tumori della mammella e della sfera genitale femminile, dell'Istituto Oncologico di Bari) – tra le 60 e le 80 mila persone potrebbero ogni anno essere salvate con interventi di prevenzione primaria e secondaria e, tra queste, almeno 25 mila con le campagne di screening."

    "Il trattamento chemioterapico dei tumori – ha aggiunto il prof Armando Santoro Direttore Dipartimento Scienze Onco-Ematologiche, Istituto Clinico Humanitas di Milano - ha raggiunto un plateau di risultati in questi ultimi anni, difficilmente superabile con i presidi terapeutici sin ora utilizzati. Attualmente gran parte dei trattamenti chemioterapici sono gravati da effetti collaterali che, anche se gestibili con gli antidoti disponibili, tendono a peggiorare la qualità  di vita dei pazienti."

    Lo sviluppo di terapie alternative alla chemioterapia, mirate su specifici marker biologici, in grado quindi di colpire "selettivamente" cellule proprio con 'quella' determinata alterazione, rappresentano uno dei settori di maggiore interesse dell'attuale ricerca clinica in campo oncologico ed emato-oncologico.

    Per alcune di queste molecole esistono già  evidenti e dimostrate indicazioni sulla loro attività  terapeutica.

    Si citano, in proposito gli anticorpi monoclinali quali Herceptin, per il trattamento del carcinoma mammario, o il Mabthera per la cura di alcuni linfomi.

    Recentemente un'altra molecola, Glivec, i cui risultati terapeutici, estremamente favorevoli in pazienti affetti da leucemia mieloide cronica e GIST(Tumore Stremale Gastro-Intestinale), ha modificato radicalmente l'approccio terapeutico a tali patologie.

    Lo sviluppo di tali molecole non deve essere comunque considerato come un qualcosa in contrapposizionecon il trattamento chemioterapico.

    Nella maggior parte dei casi tali farmaci sono utilizzati in combinazione con la chemioterapia classica al fine di migliorarne i risultati.

    I nuovi farmaci chemioterapici a bassa tossicità , spesso somministrati per via non pi๠iniettiva ma orale, potrebbero rappresentare la migliore "sinergia" coi farmaci biologici, riducendo la tossicità  della cura e conseguente miglioramento della qualità  di vita.

    Sono stati quindi identificati nuovi farmaci chemioterapici che, a parità  d'efficacia, risultano considerevolmente meno tossici.

    I prossimi anni confermeranno la validità  di tale nuovo approccio "biologico" e il ruolo fondamentale nel trattamento delle forme neoplastiche in associazione con le altre armi "convenzionali" quali chemioterapia, chirurgia e radioterapia.

    I problemi oncologici dei pazienti anziani e la valutazione ed il rispetto della qualità  di vita di tutti i pazienti neoplastici rappresentano due aspetti fondamentali della moderna oncologia.

    La qualità  della vita è, infatti, divenuta rapidamente uno dei principali obiettivi ed è oggetto di numerosi progetti di studio per l'ottimizzazione delle moderne terapie.

    A seguito della riduzione della mortalità  e alla maggiore longevità  della popolazione del mondo occidentale, è cresciuta l'importanza delle neoplasie maligne negli anziani anche nel nostro paese, la cui popolazione italiana è costituita per circa un quarto da ultrasessantenni.

    Le neoplasie maligne presentano un'incidenza che cresce progressivamente con l'aumentare dell'età .

    Questo fenomeno è particolarmente vero per le grandi patologie come i tumori del polmone, del tratto gastro-enterico, e dell'apparato uro-genitale.

    La ricerca clinica è volta all'identificazione di farmaci attivi contro le neoplasie, che presentano effetti collaterali sempre minori.

    Un esempio viene dalla Vinorelbina (derivato semisintetico del Catharanthus roseus, pervinca del Madagascar).

    La chemioterapia, proprio per i nuovi ritrovati, è diventata oggi una terapia come tutte le altre.

    Negli ultimi 10 anni, perà², anche per quei pazienti che sanno di non poter aspirare alla guarigione, vi sono stati comunque degli enormi progressi.

    L'obiettivo da perseguire, chiaramente identificato, consiste nel tentativo di mantenere una qualità  di vita accettabile per il pi๠lungo tempo possibile.

    Le tossicità  ematiche sono state sensibilmente ridotte con l'introduzione di farmaci in grado di stimolare la produzione midollare ossea di globuli bianchi e globuli rossi, rendendo assolutamente controllabile proprio quello che poteva essere considerato l'evento avverso pi๠temibile della chemioterapia.

    Una nuova generazione di farmaci in grado di contrastare efficacemente la nausea e il vomitosono ora d'uso corrente ed hanno in pratica eliminato quello che un tempo era considerato, assieme all'alopecia, gli effetti collaterali del trattamento antitumorale.

    Nuove generazioni di chemioterapici, dotati di un profilo tossicologico assolutamente favorevole, sono state messe a punto in modo da essere attivi e sicuri anche in persone particolarmente fragili come gli anziani.

    La disponibilità  di nuovi chemioterapici somministrabili per via orale (ad es. la vinorelbina per il tumore polmonare e lo xeloda per i gastrointestinali) apre le porte alla possibilità  di somministrarli, a domicilio e senza iniezioni endovena, i farmaci antiblastici.

    Questi dati sono emersi durante una conferenza stampa per annunciare la prossima Giornata Nazionale della Prevenzione Oncologica, che indetta sulla gazzetta Ufficiale, si tiene ogni anno la prima domenica di primavera.

    Quest'anno la manifestazione si svolgerà  il 23 marzo allo scopo di coinvolgere e sensibilizzare attivamente al problema un maggior numero d'italiani.

    Lusinghieri risultati sono stati raggiunti dal citato Dipartimento Donna dell'Oncologico di Bari che, a un anno dalla sua istituzione, ha presentato un valido consuntivo di un'attività  che sarebbe da imitare anche in altre Regioni.

    Sitografia

    Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori www.legatumori.it

    ICH - Istituto Clinico Humanitas di Milano www.humanitas.it/ich/

    Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Ospedale Oncologico di Bari www.oncologico.bari.it