Al giorno d'oggi sono 5.090 le specie di minerali ufficialmente riconosciute dalla International Mineralogical Association, 2.550 di questi sono definiti minerali rari, ovvero minerali che si rinvengono solo in pochissime e particolari locazioni della Terra.
Oltretutto, la maggioranza dei minerali attualmente esistenti ha una precisa composizione chimica che riflette i cambiamenti avvenuti nella biosfera del nostro pianeta durante tutta la sua storia.
Fig. 1 - Il rarissimo minerale fingerite: si forma partendo da elementi rari, si dissolve in acqua e si trova quasi solo all'interno delle fumarole di vulcani attivi. È quindi assai pericoloso provare a campionarlo. Credits: e-rocks.com
Secondo il Dr. Hazen, del Carnegie Institution, e il Dr. Ausubel, della Rockefeller University, ognuna delle specie di minerali rari ricade in una delle seguenti 4 categorie:
(1) Condizioni uniche che hanno portato alla genesi del minerale
Alcuni minerali sono considerati rari perché, nonostante utilizzino stessi atomi/struttura cristallina dei più comuni minerali, necessitano di particolarissime condizioni fisico-chimiche al contorno. Ad esempio, una determinata pressione ad una precisa temperatura.
(2) Vincoli planetari
Sulla superficie terrestre ci sono luoghi dove una specie atomica è particolarmente concentrata e altri dove non lo è. La concentrazione di un particolare atomo fa si che si formi un determinato minerale piuttosto che un altro. Ci sono, tuttavia, elementi, già di per se molto rari, che sulla Terra non si trovano mai in alta concentrazione in quasi nessun luogo: da questi elementi (come berillio, afnio e tellurio) si generano minerali rari.
(3) Minerali effimeri
Qualche minerale viene a formarsi sotto condizioni chimico-fisiche molto particolari. Se questi minerali vengono "spostati" dal proprio luogo di formazione inevitabilmente subiranno un processo di disgregazione, evaporazione, fusione e/o deidratazione. Questi minerali vengono quindi considerati rari.
(4) Luoghi che vengono raramente campionati
In questa sezione ricadono tutti quei minerali che si trovano in luoghi nei quali è difficile o quasi impossibile prelevare dei campioni. Ad esempio, i fianchi dei vulcani attivi (Fig. 1), le parti più profonde delle fosse oceaniche e della Terra stessa, le regioni più remote dell'Antartide.
Bibliografia
Robert M. Hazen & Jesse H. Ausubel. 2016. On the Nature and Significance of Rarity in Mineralogy. American Mineralogist, vol. 101.