Gli autistici savant e la mente degli animali - Page 1


    10/03/2008 Gli studi sulla cognizione animale hanno rivelato come alcune specie manifestino talenti particolari e altamente specializzati.

    Ad esempio, tra gli animali che fanno provviste di cibo in vista della cattiva stagione ve ne sono alcune, come la nocciolaia di Clark (Nucifraga colombiana), che possono memorizzare la posizione di migliaia di nascondigli nei boschi. Certe specie di uccelli canori, come la gazza australiana (Gymnorhina tibicen), possono ripetere immediatamente dopo un singolo ascolto melodie lunghe e complicate in maniera impeccabile, come si narra fosse capace di fare il giovane Mozart.

    È irresistibile il confronto con le prestazioni che esibiscono taluni individui della nostra specie noti come "autistici savant". Si tratta di una minoranza di persone affette da autismo che manifestano eccezionali capacità, di solito accompagnate da un ritardo mentale generalizzato. Oliver Sacks ha descritto il caso di due gemelli autistici savant che sapevano valutare istantaneamente il numero esatto di fiammiferi in una manciata sparpagliata a terra.

    Secondo Temple Grandin studiosa di scienze zootecniche e affetta da autismo (È lei il famoso personaggio dell'antropologo su Marte descritto da Oliver Sacks) vi sarebbe, oltre al possesso di abilità specializzate altamente sviluppate, un'ulteriore analogia tra il pensiero animale e quello degli autistici savant: in ambedue i casi l'attenzione per i dettagli e le caratteristiche sensoriali immediate degli stimoli prevarrebbe sulla capacità di astrarre e di formare concetti generali e categorie.

    Con alcuni colleghi ho argomentato recentemente(1) che, per alcuni aspetti, l'analogia, potrebbe essere fuorviante. In primo luogo, le abilità eccezionali mostrate da certi animali non sono accompagnate da nulla che assomigli ai profondi deficit cognitivi mostrati dagli individui autistici.

    La nocciolaia di Clark non è meno brava delle specie di uccelli che non raccolgono provviste quando si tratta di scovare del cibo usando il colore o la forma, anziché la posizione. Le eccezionali capacità  di memoria spaziale del volatile non vanno a discapito delle altre sue abilità  cognitive.

    In secondo luogo, da un punto di vista biologico questo talenti si configurano come specializzazioni adattative: non sono gratuiti e fini a se stessi, ma rappresentano specifici adattamenti a certe nicchie ecologiche. La nocciolaia trascorre i suoi inverni nei climi rigidi delle foreste nord-americane.

    Non avrebbe necessità di fare provviste se vivesse in un ambiente caratterizzato da variazioni climatiche modeste, nel quale le fonti di cibo sono sempre disponibili.

    È però sulla questione dell'attenzione focalizzata sui dettagli e la presunta incapacità degli animali di formare concetti e categorie che le obiezioni diventano sostanziali. Proviamo a considerare se davvero un animale potrebbe sopravvivere senza la capacità di formare categorie nella sua mente. Gli uccelli granivori si nutrono di semi. Nel mondo naturale accade però che questi oggetti si presentino con una varietà  di differenti sembianze. Non ci sono due granelli di miglio identici.

    Ora, ve lo immaginate un canarino sprofondato nei suoi pensieri mentre osserva i dettagli di ciascun singolo e specialissimo granello di miglio? Semi e granaglie mostrano una varietà  di forme individuali, ma, per gli scopi del canarino, ai fini del controllo della beccata, essi sono sufficientemente simili tra di loro da meritare di essere collocati in un'unica classe di equivalenza, quella della "roba da mangiare".

    Note:

    (1)Snyder A, Bahramali H, Hawker T, Mitchell DJ (2006) Savant-like numerosity skills revealed in normal people by magnetic pulses. Perception 35: 837-845.

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    Autore:

    Giorgio Vallortigara Centro Interdipartimentale Mente-Cervello Università  di Trento.