Identificare una persona al 100% attraverso le "impronte cerebrali"


    Le risposte a determinati stimoli come cibo, personaggi famosi, parole a prima vista potrebbero sembrare irrilevanti ma invece raccontano molto di una persona. Al contrario queste risposte potrebbero essere utilizzate nei futuri sistemi di accesso a determinate aree riservate di particolari ambienti dove la sicurezza è fondamentale.

    Immagine - Uno dei volontari durante i test dello studio sulle onde cerebrali come sistema di identificazione biometrico. Credit: Andrew Hatling/binghamton universityImmagine - Uno dei volontari durante i test dello studio sulle onde cerebrali come sistema di identificazione biometrico. Credit: Andrew Hatling/binghamton university

    Un team di ricercatori dell'Università di Binghamton, guidato da Sarah Laszlo prof. associato di psicologia e da Zhanpeng Jin prof. di ingegneria elettrica e informatica ha registrato l'attività cerebrale di 50 persone che hanno indossato una cuffia EEG (elettroencefalogramma) mentre guardavano una serie di 500 immagini progettata specificamente per suscitare risposte uniche per ogni singola persona. Ad esempio, una fetta di pizza, una barca, Anne Hathaway, la parola "dilemma" ecc.

    I risultati mostrano che i cervelli dei partecipanti hanno reagito diversamente ad ogni singola immagine, abbastanza da permettere ad un sistema informatico di identificare una "firma cerebrale" per ogni volontario con una precisione del 100 per cento.

    «Quando si utilizzano centinaia di queste immagini in cui ogni persona manifesta una percezione diversa per ogni singola immagine, allora è possibile identificare in maniera precisa chi stava vedendo le immagini attraverso la sola analisi dell’attività cerebrale di ogni singolo individuo» scrive Laszlo.

    Gli studi precedenti

    In un precedente studio dal titolo “Brainprint” pubblicato nel 2015 sulla rivista Neurocomputing il team di ricercatori era riuscito a identificare una persona su un gruppo di 32 attraverso l’analisi delle onde cerebrali con un’accuratezza del 97%. In tale studio erano state utilizzate solo parole senza nessuna immagine.

    «Riuscire ad ottenere il 100% di accuratezza piuttosto che il 97% è un fattore di estrema importanza poiché in tal modo possiamo ipotizzare le applicazioni per questa tecnologia nell’ambito di tutte quelle situazioni in cui la sicurezza è un fattore cruciale, ad esempio garantire l’accesso a una base missilistica o al Pentagono solo alle persone autorizzate» scrive Laszlo. «In tali situazioni il 97% non è sufficiente, lo standard di accuratezza è pari al 100%» prosegue il ricercatore.

    I vantaggi di una firma biometrica cerebrale

    Secondo Laszlo, una firma biometrica cerebrale ha un grande fascino perché non può essere rubata come può avvenire per un’impronta digitale o la scansione di una retina. I risultati del nuovo studio indicano che le onde cerebrali potrebbero essere utilizzate dai sistemi di sicurezza per verificare l'identità di una persona.

    «Se le impronte digitali di qualcuno vengono rubate è fisicamente impossibile sostituirle. Le impronte digitali di tale persona sono compromesse per sempre. Le impronte digitali sono 'incancellabili.' Le “impronte cerebrali” d'altra parte possono potenzialmente essere cancellate. Così, nel caso improbabile che degli aggressori siano effettivamente in grado di rubare da un utente autorizzato una “impronta cerebrale”, l'utente autorizzato potrebbe effettuare il 'reset' della sua “impronta cerebrale”» scrive Laszlo.

    Video: la nuova tecnologia sviluppata dai ricercatori Sarah Laszlo e Zhanpeng Jin dell’Università di Binghamton, USA mostra risultati sorprendenti nell’identificazione degli esseri umani attraverso le scansioni del cervello. Credit: Andrew Hatling/Binghamton University

    Secondo Zhanpeng Jin, professore presso il dipartimento di ingegneria elettrica e informatica dell’Università di Binghamton, questo tipo di sistema non verrà prodotto in serie per applicazioni che comportano un livello di sicurezza basso (questo non avverrà nel prossimo futuro) tuttavia tale tecnologia potrebbe avere applicazioni importanti per la sicurezza.

    Possibili applicazioni

    «Noi siamo convinti che le applicazioni di questo sistema siano più adatte per tutte quelle postazioni fisiche ad alta sicurezza, come il Pentagono o i laboratori della Air Force, dove non ci sono molti utenti autorizzati ad entrare, tali utenti non devono essere costantemente autorizzati come avviene ad esempio per un consumatore che accede al proprio computer o telefono cellulare» scrive il prof. Jin.

    Lo studio dal titolo “CEREBRE: A Novel Method for Very High Accuracy Event-Related Potential Biometric Identification” è stato pubblicato sulla rivista IEEE Transactions on Information Forensics and Security. DOI: 10.1109/TIFS.2016.2543524

    Tale ricerca potrebbe rappresentare la pietra miliare per lo sviluppo di future applicazioni biometriche basate sulla scansione delle onde cerebrali.