[ultima modifica: 07/08/2018]
Una ricerca dell'Università di Pisa rivela un cibo inconsueto nell'alimentazione dell'antico Egitto.
Erodoto lo definisce "essere immondo" e racconta che gli antichi Egizi dopo averlo sfiorato correvano a gettarsi nel fiume per purificarsi.
Ancora oggi, nei paesi caldi, il maiale viene messo al bando dalla dieta perché ritenuto impuro.
Immagine 1 - il sarcofago della mummia di Narni. Credits: Fabrizio Bruschi, Massimo Masetti, Maria Teresa Locci, Rosalba Ciranni, Gino Fornaciari
Department of Experimental Pathology (FB, MTL); Department of Ethology, Ecology ed Evolution (MM); Department of Oncology, Transplants and Advanced Technologies in Medicine, Division of Paleopathology (RC, GF), University of Pisa, Via Roma 57, 56126 Pisa, Italy.
Ma forse il suino è entrato a far parte dell'alimentazione degli egiziani prima di quanto sia possibile immaginare. Un gruppo di ricercatori dell'Università di Pisa (professoressa Edda Bresciani e dottoressa Flora Silvano egittologhe), infatti, ha rinvenuto resti di maiale in una mummia del I-II secolo a.C. (tarda età Tolemaica).
Si tratta del più antico caso di cisticercosi.
La scoperta è il frutto del minuzioso lavoro di ricerche svolto da un team di esperti dell'Università di Pisa: prof. Fabrizio Bruschi, dottoressa Maria Teresa Locci del Dipartimento di Patologia Sperimentale B.M.I.E; professor Gino Fornaciari, dottoressa Rosalba Ciranni del Dipartimento di Oncologia; dottor Massimo Masetti del Dipartimento di Etologia, Ecologia ed Evoluzione.
La mummia
La mummia studiata a Pisa è la cosiddetta mummia di Narni (conservata presso il museo Eroli del Comune di Narni, in Umbria), portata in Italia nel 1920. Il corpo era quello di una ragazza morta all'età di circa 20 anni (risalente al tardo periodo tolemaico I-II secolo a.C.), nonostante il sarcofago raffigurasse un individuo di sesso maschile.
Il sarcofago, infatti, probabilmente è stato scambiato nel corso degli anni. Il fatto che la ragazza studiata abbia subito un processo di mummificazione, tuttavia, indica che faceva parte di una famiglia economicamente agiata.
La giovane donna venne imbalsamata, gli organi interni vennero prima eviscerati e poi deposti all'interno del corpo. Questo ha permesso ai ricercatori di poter studiare tali organi interni.
L'autopsia ha rivelato un fascio di bende di lino che avvolgevano un organo muscolare cavo (dimensioni 9 x 6 x 3 cm) con una parete di 5 mm di spessore, si trattava dello stomaco. Dopo aver reidratato i tessuti, un'analisi effettuato al microscopio ha mostrato una struttura cistica delle dimensioni pari a 6 x 4 millimetri, con una parete avente lo spessore di circa 80 millimetri.
Sotto uno strato di tessuto fibroso sono stati rinvenuti il rostello con due file di uncini e due strutture tondeggianti, identificabili come ventose. Le caratteristiche morfologiche hanno fortemente suggerito che si era in presenza di un cisticerco di Taenia solium (anche definita "tenia del maiale" o "verme solitario").
Immagine 2 - La mummia di Narni studiata nella ricerca dell'Università di Pisa. Credits: Fabrizio Bruschi, Massimo Masetti, Maria Teresa Locci, Rosalba Ciranni, Gino Fornaciari
Department of Experimental Pathology (FB, MTL); Department of Ethology, Ecology ed Evolution (MM); Department of Oncology, Transplants and Advanced Technologies in Medicine, Division of Paleopathology (RC, GF), University of Pisa, Via Roma 57, 56126 Pisa, Italy.
Cos'è la Cisticercosi
La cisticercosi è una malattia parassitaria causata dalla forma larvale del cestode Tenia solium o tenia del suino (Cysticercus cellulosae). Tale parassitosi può provocare l'epilessia, e la contaminazione avviene per introduzione nell'organismo di carne di maiale cruda o poco cotta o direttamente di uova del parassita.
La cisticercosi si contrae in condizioni igieniche non ottimali e attualmente è una malattia quasi completamente scomparsa.
In Italia è molto rara mentre a livello mondiale è ancora presente in Africa, medio Oriente, Europa Orientale, Russia, Messico e America Latina.
Non è possibile definire con esattezza se la patologia abbia provocato alla giovane ragazza l'epilessia, anche se probabilmente ha influito nel provocare o accelerare il decesso.
Immagine 3 - Cisticerco presente nello stomaco della mummia di Narni. Credits: Fabrizio Bruschi, Massimo Masetti, Maria Teresa Locci, Rosalba Ciranni, Gino Fornaciari
Department of Experimental Pathology (FB, MTL); Department of Ethology, Ecology ed Evolution (MM); Department of Oncology, Transplants and Advanced Technologies in Medicine, Division of Paleopathology (RC, GF), University of Pisa, Via Roma 57, 56126 Pisa, Italy.
L'importanza della scoperta
Questa scoperta è di grande importanza scientifica perché, fino ad ora, per quanto riguarda la tenia solo la presenza di ovuli era stata documentata nel tratto intestinale di un maschio egiziano sepolto nella prima metà del XII secolo a.C.; si tratta della famosa mummia di Nakht, "the weaver of the funerary temple of the Pharaoh Setnakht” (il tessitore del tempio funerario del faraone Setnakht, 1184-1181 a.C.); ovuli simili sono stati trovati anche nelle viscere di un maschio adulto cinese dalla dinastia Han occidentale sepolto nel 167 a.C.
Si tratta della prima diagnosi paleopatologica di cisticercosi, cioè dell'invasione di tessuto umano da parte delle larve di taenia solium e conferma l'ampia diffusione nell'antico Egitto dell'allevamento dei maiali, gli ospiti intermedi più comuni di taenia solium.
Sitografia
CYSTICERCOSIS IN AN EGYPTIAN MUMMY
di Fornaciari Gino (English only)http://www.paleopatologia.it/articoli/aticolo.php?recordID=38
AJTMH - American Journal of Tropical Medicine and Hygiene
www.ajtmh.org