Il ritrovamento, nel 2004, di resti della mandibola e di parte della faccia di una scimmia antropomorfa sino ad ora ignota è avvenuta in maniera casuale nella discarica di Can Mata in località l’Anoia, presso Hostalets de Pierola in Catalogna (Spagna). Immagine - 1 - CanMata(Località di rinvenimento di Anoiapithecus brevirostris) vista delle discarica di Can Mata presso Hostalets de Pierola (Spain)©Universitat Autònoma de Barcelona
I ricercatori dell’Istituto Catalano di Paleontologia, guidati dal professor Salvador Moyá-Solá in collaborazione con il professor Lorenzo Rook del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, hanno recuperato i resti dell’Anoiapithecus brevirostris insieme a circa 38.000 macrovertebre e migliaia di piccoli denti di mammiferi.
Immagine - 2 - Cranio e mandibola di Anoiapithecus brevirostris(Spain)©Universitat Autònoma de Barcelona
Anoiapithecus brevirostris, l’ominide risalente a 11,9 milioni di anni fa, soprannominato in seguito "Lluc" prende il suo nome scientifico dalla composizione delle parole: "Anoia", il luogo del ritrovamento; "pithekos" dal greco "scimmia"; "brevis" dal latino "breve"; "rostris" dal latino "muso". I resti fossili appartenenti ad un uomo adulto, se pur molto fragili, sono stati ricostruiti dopo un meticoloso intervento di restauro. La scoperta, senz’ombra di dubbio è stata delle più inaspettate. "L’ominide - spiega il professor Rook - ha un aspetto mai visto in nessun primate fossile miocenico ed è confrontabile solamente con il prognatismo[dal greco pro(Προ) davanti e gnathos(γνάθος) mascella] del nostro genere, Homo".
Immagine - 3 - Lorenzo Rook
Gli studi morfologici condotti sui resti fossili dimostrano la presenza di caratteri somatici tipici degli ominidi moderni (come l’apertura nasale molto larga alla base, una posizione alta della radice dell’arcata zigomatica e un palato profondo) associati però a caratteri primitivi e derivati (un forte spessore dello smalto dei denti, una morfologia delle cuspidi dentarie globose, una mandibola robusta) quali quelli delle scimmie antropomorfe del Miocene medio dell’Africa detti "Afropitecidi".
Immagine - 4 - Ricostruzione di "Lluc". Aspetto in vivo di Anoiapithecus brevirostris, in base alla ricostruzione artistica eseguita da Marta Palmero (collaboratrice ICP) (Spain)©Universitat Autònoma de Barcelona
A questi elementi distintivi si affiancano, altresì, la presenza della posizione anteriore dell’arcata zigomatica, un toro mandibolare molto pronunciato ed un seno mascellare molto ridotto, propri invece, dei keniapitecini africani (Kenyapitecus e Griphopithecus) che non sono mai giunti nelle regioni dell’Europa mediterranea. Sarebbe facile desumere che probabilmente le nostre origini debbano ricercarsi nell’area mediterranea e non nell’Africa come sempre ipotizzato. In realtà, gli autori della scoperta, ammettono che gli ominidi si possono essere diversificati in Eurasia a partire da antenati kenyapitecini di origine africana evolvendosi in Pongidae (scimpanzè, gorilla, oranghi) e Homininae (genere Homo ed antropomorfe africane). Le successive indagini sul campo e in laboratorio, permetteranno di approfondire meglio le ricerche e di completare, con l’anello mancante - si auspica - l’immenso albero genealogico che ha permesso all’Homo sapiens sapiens di giungere sino ai giorni nostri evolvendosi sempre più.
Bibliografia:
Kelley J (2002) In The Primate Fossil Record, ed Hartwig WC (Cambridge Univ Press, Cambridge, UK), pp 369-384. Rae TC (1999) Mosaic evolution in the origin of the Hominoidea. Folia Primatol 70:125-135. Moyà-Solà S, et al. (2009) First partial face and upperdentition of the Middle Miocene hominoid Dryopithecus fontani from Abocador de Can Mata (Vallés-Penedès Basin, Catalonia, NE Spain): Taxonomic and phylogenetic implications. Am J Phys Anthropol, in press.
Sitografia:
Comunicato Stampa "Anoiapithecus brevirostris, nuovo ominide descritto da ricercatori istituto catalano paleontologia e dip. scienze terra Università di Firenze" leggi >> Institut Català de Paleontologia - Universitat AutÒnoma de Barcelona www.icp.cat Dipartimento di Scienze della Terra - Università degli studi di Firenze www.geo.unifi.it/ "Evoluzione dell'apparato stomatognato nell'uomo" - Dipartimento di Biologia Evolutiva e Funzionale Università degli studi di Parma - Prof.ssa Paola Palanza www.biol.unipr.it/~palanza/evol-stomatognato.htm
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