Batteri su Marte?


    Lo scorso settembre sembrava di essere ad un passo dalla scoperta della vita sul pianeta rosso.

    Gli strumenti a bordo della sonda europea Mars Express avevano rilevato, nell’atmosfera di Marte, rilevanti concentrazioni di metano e vapor acqueo, curiosamente sovrapposte e presenti solo in prossimità della fascia equatoriale del pianeta (nelle zone di Elysium Planum, Arabia Terra e Arcadia-Mnemonia), proprio dove la sonda Mars Odissey aveva scoperto del ghiaccio d’acqua, una trentina di centimetri al di sotto del suolo.

    Senza troppe congetture tutto ciò assomigliava molto agli effetti della respirazione di qualche colonia batterica annidata nel sottosuolo.

    Come è noto da tempo, infatti, il metano è un gas che deriva, in prevalenza, dalla decomposizione di sostanze organiche e dall’attività metabolica di taluni tipi di batteri (Archea) che assorbono anidride carbonica e idrogeno.

    Per tale ragione è considerato un ottimo biomarcatore, ovvero un potenziale indicatore di vita primitiva in atto, il sogno nel cassetto di ogni esobiologo.

    Trovarlo, quindi, in percentuali di 11 parti per miliardo (con punte fino a 40) è stato significativo. Tuttavia il dato più sorprendente è stato riscontrarne l’insolito gemellaggio col vapor acqueo. Quest’ultimo è diffuso uniformemente in tutta l’atmosfera del pianeta, sebbene in piccole quantità (intorno alle 10 parti per miliardo), ma nelle zone citate la sua concentrazione risultava tre volte maggiore.

    Naturalmente c’è sempre la possibilità di trovare spiegazioni alternative. Recenti studi condotti da ricercatori americani hanno dimostrato che il metano può essere prodotto anche da processi inorganici.

    E si conoscono grandi abbondanze di metano un po’ in tutto il Sistema Solare; il neo-esplorato dalle missioni spaziali Titano, per esempio, è letteralmente impregnato di questo elemento chimico, presente in tutte le forme conosciute. E’ quindi possibile che un sorgente sotterranea di energia scaldi eventuali "sacche" di metano allo stato liquido insieme al ghiaccio d’acqua presente sotto la superficie permafrost)generando così i gas che abbiamo rilevato in atmosfera.

    Tutto, insomma, sembrava caduto nel dimenticatoio, o quantomeno relegato in una sorta di stato latente in attesa di nuovi sviluppi fino a quando, il 16 febbraio scorso, un altro colpo di scena ha riacceso le speranze.

    Per voce di Vittorio Formisano, responsabile del PFS (Planetary Fourier Spectrometer), lo strumento dell’ASI - Agenzia Spaziale Italiana montato a bordo del Mars Express, si è saputo che è stato trovato un altro composto chimico di cruciale importanza al fine della presenza di vita batterica, la formaldeide.

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    Immagine - 1 - Vittorio Formisano ©ESA

    Questa sostanza, rilevata in dosi 10-20 volte più massicce del metano, si forma per effetto dell'ossidazione di quest’ultimo, "coadiuvato" dalla presenza di catalizzatori come gli ossidi di ferro.

    L’aspetto cruciale della sua presenza è che la sua vita media è dell’ordine delle 7 ore e mezzo (contro i 300 anni del metano); sembra quindi evidente che ci sia una sorgente che, in tempo reale, continua a produrre sia metano e, come conseguenza, formaldeide.

    E questa sorgente potrebbe davvero essere una colonia batterica.

    Formisano ha dichiarato che la produzione di metano ammonta ad una quantità di circa 150 tonnellate l'anno (contro i 500 milioni di tonnellate annue che si producono sulla Terra), mentre quella di formaldeide si aggira intorno ai 2,5 milioni di tonnellate.

    Per diversi scienziati, tra cui Formisano, sembra che questi dati non lascino più adito a dubbi: strumentalmente abbiamo le prove che la vita primitiva esiste tuttora su Marte.

    Gli orbiter, afferma lo studioso, non potrebbero dirci di più di quello che ormai sappiamo.

    A questo punto, quindi, la parola alle future missioni umane. Solo analisi sul campo potranno sciogliere definitivamente ogni dubbio.

    Sitografia

    ASI - Agenzia Spaziale Italiana
    www.asi.it

    ESA European Space Agency
    www.esa.int

    Planetary Fourier Spectrometer - PFS Results www.pfs-results.it

    Planetary Fourier Spectrometer - From Wikipedia, the free encyclopedia http://en.wikipedia.org/wiki/Planetary_Fourier_Spectrometer

    Planetary Fourier Spectrometer - ESA - European Space Agency Instruments http://sci.esa.int/science-e