Grazie ad una delle ultime missioni scientifiche sappiamo che c'è acqua liquida su Marte, un fenomeno stabile nel tempo secondo un articolo pubblicato oggi sulla rivista Science.
Immagine 1 - Calotta polare sud di Marte, come vista dalla sonda Mars Global Surveyor. Al di sotto, sappiamo che esiste un lago di acqua liquida. Credits: NASA/JPL/MSSS
Questa nuova scoperta deriva dalle ricerche condotte dagli scienziati utilizzando la navicella Mars Express dell’agenzia spaziale ESA che è in orbita intorno al pianeta rosso dal 25 dicembre 2003.
Uno degli strumenti trasportati da Mars Express è il Marsis (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding), che permette ai ricercatori di utilizzare il radar per studiare cosa c’è al di sotto della superficie del pianeta.
Utilizzando le osservazioni che coprono un periodo di quattro anni (da maggio 2012 a dicembre 2015), un team di ricercatori italiani (Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), Università degli studi Roma Tre, Università degli studi D’Annunzio, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e Sapienza Università di Roma) ha scoperto che ad una profondità di 1,5 Km sotto la superficie del polo sud di Marte è presente un grande lago di acqua salata. Il lago sembra avere un diametro di almeno 20 chilometri e sembra essere permanente.
Molto più che semplici goccioline
La ragione per cui i ricercatori sono entusiasti di questa scoperta è perché sulla Terra, ovunque c’è acqua liquida si trova la vita. La NASA ha da tempo sposato la filosofia "segui l'acqua" nel suo programma di ricerca astrobiologica cercando di rispondere alla domanda "siamo soli?"
Negli ultimi due decenni, sono state inviate diverse sonde verso Marte. Alcune, come Mars Express, sono definite orbiters (sonde orbitali, progettate per orbitare attorno a un pianeta), mentre altre (come l'incredibile Spirit e Opportunity) sono rovers (sonde in grado di muoversi sulla superficie di un corpo celeste). Il filo rosso di tutte queste missioni è stato il tentativo di vedere se Marte ha avuto le condizioni giuste affinché la vita potesse esistere e prosperare.
Attraverso tali missioni spaziali gli scienziati hanno trovato prove abbondanti sul fatto che Marte è stato un pianeta dal clima caldo e umido. Inoltre, saltuariamente, l'acqua liquida può ancora essere trovata sulla superficie di Marte.
Ma fino ad ora l’esistenza dell’acqua era stata provata soltanto osservando la condensazione di gocce d’acqua sul lander Mars Phoenix oppure attraverso le brevi fuoriuscite di acqua salata sulla superficie delle valli marziane.
Rispetto alla scoperta di oggi, le scoperte effettuate precedentemente sono come una goccia nell'oceano.
Marte ha un lago
Le ultime osservazioni rivelano qualcosa di sorprendente: un lago salato sepolto in profondità sotto il ghiaccio, che sembra essere una caratteristica permanente del pianeta rosso piuttosto che un fenomeno temporaneo.
Il paragone che viene subito in mente sono gli innumerevoli laghi sepolti sotto i ghiacci dell'Antartide. Finora più di 400 laghi sono stati trovati sotto la superficie del continente ghiacciato.
Forse il più famoso di tali bacini è il lago Vostok, si tratta di uno dei più grandi laghi sepolti e nascosti. Ma uno dei laghi che meritano maggiore attenzione è chiamato Lago Whillans.
Il lago Whillans si trova a circa 800 metri di profondità sotto il ghiaccio nell'Antartide occidentale. Nel 2013, un gruppo di ricercatori è riuscito a trivellare la superficie di ghiaccio fino ad arrivare al lago recuperando dei campioni. Che cosa hanno trovato i ricercatori? Il lago pullulava di vita microbica.
In altre parole, un lago terrestre simile per condizioni a quello appena scoperto su Marte mostrava segni di vita microbica. Gli scienziati sono convinti che sia corretto ritenere che "dove c'è acqua c'è vita".
Immagine 2 - le posizioni sulla superficie di Marte visitate dai lander fino ad oggi. È molto più facile atterrare vicino all'equatore di Marte rispetto ai suoi poli. Credits: NASA/JPL-Caltech
C’è vita su Marte?
La scoperta di questo nuovo lago, sepolto sotto il polo sud di Marte rappresenta un altro passo emozionante nel nostro viaggio alla scoperta del pianeta rosso. Potrebbe esserci vita lì, sotto i ghiacci?
La risposta breve è che ancora non lo sappiamo. Ma sembra il posto ideale dove guardare.
Quello che oggi sappiamo:
-Marte una volta aveva un clima caldo e umido, potenzialmente erano presenti oceani, laghi e fiumi;
-sulla Terra, dove è presente dell'acqua c’è vita;
-la transizione dal clima caldo e umido di Marte al clima freddo e arido che vediamo oggi si è verificata nel corso di milioni di anni;
-la vita si adatta ad ambienti mutevoli, fintanto che il cambiamento non è troppo veloce o drammatico.
Che cosa si ottiene se mettiamo tutto questo insieme?
Beh, qui si entra nel campo delle ipotesi.
Proviamo a immaginare che, nel lontano passato, Marte abbia ospitato la vita. Forse la vita è nata lì o forse è arrivata dalla Terra attraverso un meteorite.
Una volta che la vita ha avuto inizio è incredibilmente difficile sbarazzarsene. Nel corso di milioni di anni Marte si è raffreddato e la sua acqua è rimasta bloccata nel permafrost (si tratta dello strato di terreno permanentemente ghiacciato che si trova nel sottosuolo a profondità che vanno oltre il metro sotto la superficie). La sua atmosfera si è assottigliata e Marte si trasformò nel pianeta rosso che vediamo oggi.
Se per ipotesi la vita fosse stata in grado di seguire l'acqua spostandosi nel sottosuolo potrebbe aver trovato una nicchia, un lago salato sepolto sotto i ghiacci del polo sud di Marte.
Fin qui tutto bene, ma cosa dobbiamo aspettarci dopo?
Tutto ciò che abbiamo scritto sopra rappresenta soltanto delle ipotesi tuttavia, indica il tipo di processi del pensiero che hanno guidato i ricercatori durante le esplorazioni scientifiche riguardanti Marte che si sono tenute negli ultimi due decenni.
Ora che sappiamo per certo che c'è un serbatoio di acqua liquida appena sotto la superficie del pianeta, gli astronomi di tutto il mondo stanno probabilmente già pensando a dei modi per arrivare a quell'acqua per vedere che cosa c'è.
Questa cosa è (ovviamente) più facile a dirsi che a farsi. Atterrare su Marte è una cosa impegnativa anche nelle migliori condizioni, la maggioranza delle sonde fino ad oggi sono atterrate all’equatore ad una latitudine di circa 30°. Due sonde fanno eccezione, i lander Viking 2 e Phoenix, entrambi sbarcati nelle pianure settentrionali di Marte.
In aggiunta a tutto ciò, atterrare sull'emisfero sud di Marte è ancora più complicato. A nord ci sono le pianure, l'atmosfera è marcatamente più densa e la superficie più regolare (cosa che si addice potenzialmente al pavimento di un oceano antico).
A sud invece l’atmosfera è più rarefatta e questo non aiuta a rallentare la discesa di una sonda mentre la superficie è ruvida rendendo l’atterraggio più difficile.
Nonostante tutto ciò renda le operazioni per la discesa di una sonda più difficili, non si tratta certo di manovre impossibili da compiere. Adesso i ricercatori hanno una grande motivazione per tentare di portare a termine questa impresa.
Nel giro di un decennio potrebbero forse partire delle nuove missioni appositamente progettate per atterrare presso il polo sud di Marte, perforare la calotta glaciale fino ad arrivare a questo grande lago; i ricercatori potrebbero finalmente vedere che cosa si nasconde all’interno.