Mio, tuo o nostro? Uno studio sulla condivisione dei dati scientifici in Genetica Umana - pro e contro - pag 2/10


    Autori: Nicola Milia1,3, Alessandra Congiu1,3, Paolo Anagnostou1,2, Francesco Montinaro2, Marco Capocasa2, Emanuele Sanna3 e Giovanni Destro Bisol1,2*

    1) Università di Roma ‘La Sapienza’, Dipartimento di Biologia Ambientale, Roma Italy (2)Istituto Italiano di Antropologia, Roma, Italy (3)Università di Cagliari, Dipartimento di Biologia Sperimentale, Cagliari, Italy *destrobisol AT uniroma1 dot it

    La condivisione dei dati: pro e contro

    Alcuni studi recenti hanno messo in luce alcuni dei vantaggi associati con la condivisione dei dati, come un migliore sfruttamento dati degli stessi, un uso ottimale delle risorse, un’opportunità per il controllo della qualità dei dati e la promozione della creatività scientifica [12], [13].

    D'altra parte però, sono stati evidenziati anche aspetti problematici: alcuni ricercatori hanno indicato come aspetti critici il tempo e i costi economici necessari per la loro condivisione, aspetti etici ed eventuali conflitti di interesse legati ai brevetti delle scoperte destano ancora preoccupazione [14–17].

    In questo scenario contrastante, le valutazioni empiriche sulla condivisione dei dati possono essere considerate come un primo, indispensabile passo non solo per l'identificazione degli aspetti critici ma anche per lo sviluppo di strategie più efficaci al fine di aumentare la disponibilità dei dati scientifici per l’intera comunità scientifica [18-19].

    1 Università di Roma ‘La Sapienza’, Dipartimento di Biologia Ambientale, Roma Italy 2Istituto Italiano di Antropologia, Roma, Italy 3Università di Cagliari, Dipartimento di Biologia Sperimentale, Cagliari, Italy *destrobisol AT uniroma1 dot it

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